martedì 21 febbraio 2017

Incontro con il nonno Carlo D'Abbrunzo: testimone di guerra e fascismo.




L'idea  di farci incontrare il nonno di un nostro amico è stata davvero molto utile per capire come è stata dura l'esperienza della Seconda guerra mondiale  per chi viveva a Villaricca o a Giugliano e aveva la nostra età.


Noi ragazzi delle terze,  per incontrare il nonno del nostro compagno ci siamo preparati con impegno, abbiamo pensato a delle domande da fargli e abbiamo ascoltato con piacere ciò che ci ha detto. 



Ci ha raccontato ad esempio che cominciò a lavorare a tredici anni, che per andare a lavoro, alla Mostra d'Oltremare,  prendeva il tram da solo. Ci ha raccontato della paura dei tedeschi, dei bombardamenti, della povertà delle famiglie, della crudeltà della guerra e particolarmente del fatto che per un tedesco ucciso in zona catturarono più di una decina di italiani che fucilarono in piazza Annunziata a Giugliano sotto gli occhi terrorizzati dei familiari e dei presenti, lasciando i cadaveri privi di sepoltura per tutto il giorno.
Mi ha stupito che il nonno ricordasse tutti i particolari di ciò che era successo e che sia riuscito a coinvolgere noi ragazzi con il suo racconto. 
Per me e per i miei compagni è stata una bellissima esperienza.

Giulia Biello, III N


Carlo D'Abbrunzo, classe 1927


Stele commemorativa dei XIII Martiri dell'eccidio di Piazza Annunziata a Giugliano


giovedì 2 febbraio 2017

Palazzo Montecitorio: visita d'istruzione.

Visitare le sedi del Parlamento  è occasione preziosa e rara: ciascun istituto scolastico può richiedere appuntamento per un solo gruppo di studenti nel corso dell'anno scolastico.
Per l'anno scolastico 2016/17 è stata accettata la richiesta di visita di Palazzo Montecitorio.
Il 19 gennaio 2017  il gruppo dell'Ada Negri, costituito da "rappresentanti" delle classi terze, ha avuto modo di addentrarsi nelle stanze e nei saloni della sede della Camera dei Deputati.


Il resoconto dell'esperienza nelle parole dei ragazzi.


Era novembre quando la prof ci parlò di questa visita di istruzione, ma noi, o almeno io, non le diedi molto peso. Poi a dicembre la prof ci disse che se avessimo voluto partecipare, avremmo dovuto  fare una ricerca, e i più meritevoli sarebbero stati scelti per rappresentare la scuola. Decisi di provarci e andai  anche bene, perché  fui scelta per andare a Montecitorio. Ero entusiasta. Il giorno prima della partenza è stato "Ansia":   mia mamma che  dice che devo chiamarla spesso, che devo farle sapere tutto, poi la paura di dimenticare qualcosa... insomma  dire che ho dormito la notte precedente la visita è una barzelletta.

Una volta arrivati a Roma sono rimasta un po' sorpresa da questa città sia perché è la capitale , ma anche per il fatto che stando lì pensavo che mi sarebbe mancata Napoli ma, scesi dal pullman mi sono resa conto che tanto diversa da Napoli non era, a parte il fatto che non si sentiva né l’ odore di frittura né c’era l’ ombra delle bancarelle nei vicoli. Davanti a Montecitorio subito ho pensato alla televisione e a tutte le volte che avevo visto quella facciata al telegiornale. 

L'edificio affaccia da un lato su piazza del Parlamento e dall'altro su piazza Monte Citorio. Ci siamo fermati davanti alla  grande facciata con tanti gradini che portano  ad un maestoso portone, solo che l'entrata dell'edificio non era quella. Di fianco alla scalinata, c'è una piccola porticina dove ci aspettava la guida, che si è presentata a tutti.

La guida  mi ha dato l’ idea di una poliziotta per il suo modo di vestire.

Per motivi di sicurezza è stato necessario il controllo con il metal-detector, e inoltre abbiamo dovuto consegnare tutti i telefoni;  mi sono apparse eccessive le misure di controllo previste.

La guida ha  spiegato la storia del Palazzo  illustrandoci le differenze architettoniche dei vari periodi storici in cui è stato realizzato spiegandoci anche le differenza fra i vari stili.
L'edificio è di   tre piani: su ognuno di essi vi sono  vari uffici, ma quelli più importanti sono sul secondo; oltre a  varie sale stampe, c'è  l'entrata dell'aula legislativa e le finestre s'affacciano sul cortile d'onore, dove c'è  la fontana. Siccome è un luogo importante, la visita è stata più che silenziosa, anche se la guida cercava di farci partecipare alla spiegazione.

Andiamo a vedere il corridoio, all'inizio mi sono detta "un corridoio, anche io lo tengo a casa, che sarà mai", non era come il corridoio che ognuno ha a casa, è  diverso, lunghissimo e larghissimo, con il pavimento rivestito da un tappeto rosso, mi sembrava di stare in un castello. Questo corridoio viene chiamato "Transatlantico", perché è caratterizzato da arredi che ricordano  le navi, infatti sul soffitto non c'erano lampadari ma delle plafoniere. Mi ha dato proprio la sensazione di tranquillità. Ai lati del salone ci sono delle camere, tra cui una chiamata "camera verde", perché ci sono dei lampadari verdi: è una sala lettura. Nel palazzo c'è addirittura l'infermeria!

Le stanze che più mi sono piaciute sono state quelle della Lupa, dove si trova la statua di una Lupa che allatta Romolo e Remo, e soprattutto la stanza delle donne: alle pareti ci sono  quadri delle presidentesse, e su una  parete ci sono  degli specchi, con scritto sotto "Presidentessa" o "Presidente". E'una cosa molto carina, che fa pensare che ognuno di noi, studiando, potrebbe diventare il prossimo presidente della Camera.

Successivamente ci hanno portato nella Camera dei Deputati e fatti sedere sulle tribune. La Camera  e' un ramo del Parlamento, l'altro ramo e' il Senato. Camera e Senato legiferano e approvano le leggi; la sede del Senato è a  palazzo Madama.

Il momento che non dimenticherò mai della visita è stato quando siamo entrati  nella Camera dei Deputati. Nonostante  fosse così grande, mi sentivo oppressa. Mi guardavo attorno un po’spaesata, e i colori scuri del legno mi facevano sentire come se avessi un  fiato sul collo. D’improvviso però è cambiato tutto. Il mio sguardo è andato verso l’alto e quelle sensazioni cupe immediatamente sono sparite. Mi sembrava di stare  in una serra,  per  quelle vetrate ad effetto giardino incantato. Nella mia mente in quel momento ero una farfalla e pian piano andavo sempre più in alto, liberandomi nel cielo. I miei pensieri sono stati  però interrotti dal parlare della guida, la quale spiegava proprio che le decorazioni del soffitto in vetro erano in stile liberty; davvero buffo eh? Liberty. Era  lo stile di  come mi sentivo io: libera!

Della visita a Palazzo Montecitorio sono pochi i momenti che veramente porterò dentro di me. Pochi non perché non mi sia piaciuto,anzi ringrazio per l’opportunità che mi è stata concessa, ma perché di momenti belli ce ne sono stati così tanti che ho dovuto fare un accurato esame per selezionare le cose davvero importanti. 



(Contributi di Michele Vaccaro III F, Chiara Maisto III F, Raffaella Pezzella III F, Francesca Astuccia III E, Vincenzo Paolone III E, Sara Liccardo III E, Aurora De Roberto III C)


Chi vuole avere un'idea visiva di ciò che riserva Palazzo Montecitorio, può "accontentarsi" della visita virtuale, cliccando sul seguente link.

Visita virtuale della Camera dei Deputati