lunedì 18 dicembre 2017

Premio Minerva "Letteratura per ragazzi" 2017

Nona edizione del Premio Minerva di Letteratura per ragazzi, e anche stavolta un bel gruppo di alunni superlettori dell'Ada Negri ha partecipato al premio come lettore/giurato.
La manifestazione si è tenuta il 6 dicembre al Palazzo Palumbo di Giugliano: i ragazzi hanno incontrato gli autori dei libri che sono stati letti con diligenza, passione e attenzione: hanno posto domande, si sono fatti autografare i libri e hanno scattato selfie con gli autori.

Il libro più votato, il vincitore tra i finalisti  "Troppo piccola per dire sì" di Gigliola Alvise, "Mio fratello rincorre i dinosauri" di Giacomo Mazzariol ed "Il ritorno dei Cantalamappa" dei Wu Ming. si scoprirà  leggendo tra le righe delle testimonianze  di alcuni dei ragazzi che hanno partecipato all'evento.



Verso la fine del primo anno di scuola media, quando  quasi tutta la classe era ancora spaesata nel nuovo ambiente scolastico, la professoressa  ci parlò del progetto Minerva: voleva partecipare doveva leggere tre libri  per poi incontrare gli autori e  decidere  quale fosse piaciuto di più ai ragazzi. 
Appena sentita la notizia, mi proposi  subito, perché mi sembrava un bel modo di svagarmi nei momenti in cui non avevo niente da fare. Purtroppo , dopo circa una settimana, si scoprì che in realtà  il progetto era destinato alle seconde e non a noi, eproprio le seconde classi, a  dicembre del nuovo anno scolastico , sarebbero andate  a incontrare gli autori. 
Passò un anno , e il ricordo del Progetto Minerva era sempre più vago. Quando ci è stato  riproposto,  rispetto all'anno scorso  precedente più ragazzi si mostrarono interessati.  Il primo libro che ho letto è stato "Troppo piccola per dire sì", e mi è piaciuto molto, come il secondo,  mi piacque molto , insieme al secondo, "Mio fratello rincorre i dinosauri", mentre il terzo non ha  convinto troppo. Man mano che si avvicinava la data dell'incontro con gli autori , l'emozione e l'ansia iniziavano sempre più a salire, perché non vedevo l'ora di vedere chi avesse scritto quei bellissimi libri. Quando è arrivato finalmente il giorno dell'incontro, già dal risveglio il mio cuore batteva fortissimo soltanto al pensiero. Durante il  tragitto per arrivare al luogo della manifestazione, mi  ripetevo sempre il nome del palazzo in cui dovevo incontrare gli autori, per non dimenticarmelo quando l'ansia sarebbe  sopraggiunta. 
Prima di entrare nella sala ci fecero votare. Quando arrivò il mio turno pensai che il mio voto avrebbe potuto  influenzare completamente l’esito della votazione, ed essendo molto indeciso tra i due libri che mi erano piaciuti di più, ho affidato il voto alla sorte: testa o croce. Giacomo Mazzariol mi è apparso subito simpatico, anche perché, essendo più giovane , capiva cosa ci faceva ridere. Invece Gigliola Alvisi  mi ha molto affascinato per la storia che c’è dietro il suo libro. Durante le domande poste agli autori dai ragazzi iniziai ad annoiarmi poichè quest'ultime  erano quasi sempre le stesse. Finalmente arrivò il turno della nostra compagna di scuola che doveva porre a Giacomo la domanda che avevo proposto leggendo un passo del libro a tutti i lettori/giurati. Così, quando iniziò a parlare, mentre ascoltavo, giravano nella mia testa tutti i ricordi che avevo del Progetto Minerva , e  tutte le fantastiche emozioni che mi hanno fatto provare  quei libri , compiacendomi del  lavoro che avevo svolto
Salvatore Impinto 3 A

Quel giorno l’atmosfera nella sala era molto tranquilla ed io non vedevo l’ora che gli autori arrivassero. La scrittrice di “Troppo piccola per dire sì” è stata con tutti noi molto gentile e simpatica e girava per tutta la sala sempre sorridendo. Quando è arrivato Giacomo Mazzariol, autore di “Mio fratello rincorre i dinosauri”, c’è stato un momento di euforia da parte di noi ragazze. Il fatto che mi è piaciuto di più è stato quello che grazie alle varie domande fatte agli scrittori, ho scoperto molte più cose non solo sui libri, ma anche sugli autori stessi. Gli scrittori dei “Cantalamappa” invece non si sono presentati per degli impegni, anche se ci tenevamo tutti tanto a conoscerli. La scelta del libro da votare è stata davvero molto difficile per me, ma alla fine ho deciso di votare per “Mio fratello rincorre i dinosauri”, poiché racconta di una storia reale che nel libro è stata resa in alcune parti molto ironica e divertente. 
Mariarosaria Granata 3 C
Gigliola Alvisi con alunna

Ogni autore ha presentato il proprio libro e sono stati molto coinvolgenti,tranne i Wuming che non si sono presentati ma hanno lasciato una lettera di scuse.dopo la presentazione abbiamo avuto la possibilità di fare delle domande agli autori che hanno risposto con molta allegria.Tra questi c'è n'era uno che mi ha colpito molto per la sua simpatia e ironia anche nel rispondere alle nostre domande,ovvero Giacomo Mazzariol,l'autore di'' mio fratello rincorre i dinosauri'',che tra l'altro è stato anche il libro che ho votato. 
 Antonella Marino 3 C

E' stato un giorno ed un evento molto atteso,  ho dedicato tutta me stessa per riuscire a completare in tempo la lettura dei  libri e  realizzare i power point di ognuno.
All'inizio, quando fummo avvisati di questo progetto, non ci pensai due volte e mi offri subito, sicura e felice di poterlo fare! Comunque, bando alle ciance (e ciancio alle bande -.-)  non vedevol'ora! Avevo anche una certa ansia, dopo tutto questo tempo, di vederli da vicino, sarà meraviglioso, pensavo! Una volta arrivati in sala si notava subito un "tavolo" dove c'erano scritti i nomi degli autori ad ogni posto, c'era scritto anche il nome dei Wu ming, ma loro non sono venuti  e mi è dispiaciuto parecchio, insomma, avrei voluto riempirli di domande! Il loro libro mi aveva affascinata, e non poco!
E' stato  bello vedere Gigliola gironzolare per la sala, sorridente, mentre parlava con qualcuno di noi, e aveva qualcosa nello sguardo che le dava "l'aria da mammina"(forse sarà per la sua età ;)..).
Aspettammo un po' prima di vedere l'altro autore, ovvero Giacomo Mazzariol,  Il quale si confondeva con i ragazzi delle scuole per il modo in cui era vestito;)
Dopo aver introdotto i libri, iniziammo a porre delle domande agli autori e si potevano notare benissimo le differenze, anche solo nel modo di parlare. Gigliola rispondeva sempre con un certo modo di fare (con un certo charme insomma!..) e ad alcune domande si perdeva nei suoi ricordi, sempre sorridente.
Giacomo, invece, rispondeva alle domande facendoci ridere sempre, (tipo ogni tre secondi) e non aveva nessun problema nel raccontarci le sue "avventure" con il fratello.
Questa esperienza è qualcosa che ricorderò sempre. Se avessi un librone dei viaggi come quello dei Cantalamappa, scriverei proprio questa esperienza come una delle prime. 
Mariangela Pia  Cacciapuoti 2 H

E' stata un'esperienza molto più bella di quella di due anni fa, grazie agli autori che parlavano con il linguaggio di noi ragazzi e ci facevano ridere sciogliendo così la tensione. 
Cristina Mauriello 3 C

Le emozioni che ho provato per progetto Premio MINERVA sono tantissime, ovviamente tutte positive e tra queste anche il divertimento. Mi sono divertita molto soprattutto quando ci hanno annunciato che potevamo farci firmare i libri dagli autori,  perché era una specie di gara a chi spingeva avanti e indietro per avere per primo la firma e scattare una foto! Io e una mia amica siamo andate a farci firmare per prima il libro da Gigliola perché da Giacomo c’era troppa  folla e allora pensavo che se fossi andata dopo ci sarebbe stata meno folla e invece… ERA PEGGIO!!!!!! 
Alla fine ce l’ho fatta a farmi firmare il libro e a fare una foto con Giacomo e visto che mi hanno spinto,  nella foto sono venuta a metà.  Questa esperienza è stata fantastica anche perché è la prima volta che  partecipo ad un progetto così e rifarei volentieri tutto da capo! Importante non è quello che provi a fine gara. Importante è quello che provi durante gara!
Anna Sequino II H

Giacomo Mazzariol con alunni
Questo progetto mi è piaciuto molto e mi ha fatto capire ancora di più come un libro possa dare emozioni. Quando ho visto gli autori ero un po' emozionata, soprattutto quando ho visto Gigliola Alvisi, la mia preferita. Di Giacomo Mazariol mi è piaciuto il modo di parlare con tanta leggerezza di un argomento per lui delicato. Mi è un po' dispiaciuto che non ci fossero i Wu Ming, anche se il loro libro non era di mio gusto. Quest'esperienza mi è piaciuta molto, anche perché non avevo mai incontrato degli autori .     Federica Barti 3 H

Questa per me è stata la seconda esperienza, poiché già partecipai in prima media. Non so il perché, ma questa volta ero più emozionata, più ansiosa di conoscere gli autori dei libri che ho letto, forse perché i libri mi hanno colpita molto. È stata davvero un’esperienza fantastica, conoscere gli autori, e potermi togliere delle curiosità che avevo sui libri, in più ho trovato gli autori molto simpatici e disponibili, pronti a rispondere a tutte le domande. Una cosa che mi è rimasta impressa è il fatto che l’autrice di “Troppo piccola per dire si” sia andata in giro tra i ragazzi a fare delle domande, si è avvicinata anche a me e alle mie amiche, e ci ha chiesto se fossimo agitate, e noi non potevamo dire altro che si, e ci ha confessato che anche lei era molto agitata ed emozionata.  
Vittoria Tomas 3 C

All’inizio forse non ero tanto eccitata per questo progetto ma dopo aver incontrato gli autori dei due libri e dopo aver ascoltato tutte le risposte alle domande, ho veramente capito quanto potesse essere affascinante questo progetto, da cui ho anche appreso molto. Sono stata colpita molto dalla timidezza di Giacomo ma allo stesso tempo dal modo scherzoso con cui si rivolgeva verso di noi. Una cosa del suo libro che mi rimarrà impressa per sempre è che l’unico handicap nella vita è un atteggiamento negativo. Il primo impatto che mi ha dato Gigliola è stato quello di una donna molto gentile e sono davvero molto felice che il suo libro abbia vinto perché esso ha trattato  un argomento che mi ha colpita molto. Rifarei molte altre volte questo incontro che mi ha divertita e incuriosita molto.
Miriam Del Gaudio 2 H

È la prima volta che partecipo ad un incontro tenuta da scrittori di cui ho letto i  libri e posso dire che è stata un’esperienza emozionante: sentire gli autori raccontare con la  propria voce cosa li ha portati a scrivere i  libri è estremamente interessante. Con il libro di Mazzariol sono entrata in un mondo a me sconosciuto ovvero quello dei ragazzi down e grazie all'esperienza dell'autore oggi posso dire che  so qualcosa in più del loro mondo. Attraverso il libro di Gigliola Alvisi ho capito come le persone si lasciano influenzare dalla religione e dalle regole tradizionali. In conclusione spero che in futuro anche al liceo possa fare un'altra esperienza del genere che mi ha portata a leggere libri di autori contemporanei.
Lucia Guarino 3 A

La parte che mi è piaciuta molto è quando l'autore Giacomo Mazzariol scherzava e rideva in modo molto attivo e accattivante con noi ragazzi invitandoci a partecipare attivamente.
Alessandro Di  Maro 3 H

E' stato un avvenimento divertente soprattutto per le battute di Giacomo (l'autore di "mio fratello rincorre i dinosauri") e alla fine sono stato contento perchè ha vinto il mio libro preferito "Troppo piccola per dire si ". Pasquale  Di Rosa 3 H

Sono andata al palazzo Palumbo per il premio Minerva ed è stato tutto bellissimo. Avrei dovuto leggere un passo del libro  “troppo piccola per dire sì” davanti all’autrice e a tutti, e l’ansia si è fatta sentire: la paura di sbagliare, di dimenticare le parole e di emozionarmi troppo .Devo ammettere che è stata un’esperienza unica, che studiare mi ha portata a questi traguardi che mi rendono felice. Quando ho visto entrare gli autori dei libri,ho notato che  Gigliola aveva uno sguardo gentile, pacato e molto intellettuale (forse sarà per gli occhiali ahah), mentre avevo inizialmente   scambiato Giacomo per un barbone, dato il modo in cui si era vestito. A primo impatto mi è sembrata una persona menefreghista, con un carattere scontroso, ma quando ha iniziato a parlare del suo libro mi sono accorta di quale persona simpatica sia: considera la diversità come una completa normalità e non appesantisce   argomenti molto seri. Sono rimasta male perché i Wu Ming non si sono presentati, avrei voluto tanto conoscerli e chiedere  perché hanno voluto scrivere un libro in bilico  fra realtà e fantasia; avrei voluto vedere  ascoltare  approfondimenti sul libro. Però nel complesso mi è piaciuto tutto e ho trovato questa giornata molto interessante,diversa dalle altre, una di quelle giornate speciali che non ti capitano spesso  ed è stata molto piacevole anche la  disponibilità degli autori nel firmare tutti i libri e scattare foto. E'  stato tutto indimenticabile e devo ammettere che è vero.... leggere fa bene!

Karol Masso II H




E per avere un assaggio di ciò che c'è nei libri, i booktrailers. 









lunedì 29 maggio 2017

ULTIMI COLPI…..GEOMETRICI!

 A fine aprile si sono svolte in Puglia le finali nazionali di Geometriko per le varie categorie: G1 e G2 al primo turno, ovvero scuola primaria e secondaria di primo grado,  poi G3 e G4 ovvero secondaria di secondo grado. 
La Campania ha conquistato medaglie in entrambi i turni, con il secondo posto nazionale nella categoria G1 e il terzo posto nazionale nella categoria G4 e registrando altri ottimi piazzamenti nelle altre categorie.
I nostri campioni,  Francesco e Syria,   accompagnati in Puglia dalla prof. Antonella Salera e da alcuni familiari entusiasti, hanno gareggiato con grande determinazione e passione e si sono distinti per sportività e ottima preparazione, pur non guadagnando la finalissima. 
(Qui il resoconto della prima fase del torneo )

A loro va il nostro ringraziamento e il nostro plauso per la splendida prestazione! 



L’esperienza pugliese ha anche confermato quanto Geometriko non sia solo un “gioco” , ma un modello didattico-inclusivo a 360 gradi: l’accoglienza, le location, gli eventi hanno dimostrato ancora una volta il carattere sociale e innovativo con cui questo progetto è nato e viene portato avanti dalla passione del suo inventore, prof. Tortorelli.

(puoi consultare anche l’articolo su ilmeridianonews)

Altro aspetto innovativo di Geometriko è la sua assoluta “verticalità”: l’occasione per praticarla e verificarla concretamente si è presentata il 17 maggio, quando 68 alunni della scuola primaria “De Filippo” di Giugliano ( alunni che dal prossimo anno scolastico saranno in prima media), accompagnati da dieci maestre, sono arrivati alla “Ada Negri” per un incontro di accoglienza organizzato e coordinato dalla prof. Anna Picone. 
Nel corso dell’incontro, divisi in gruppi, i ragazzi hanno potuto giocare in palestra, visitare alcuni ambienti della scuola, assistere ad alcune perfomance messe in scena dagli alunni della sez, F, e anche sfidare i nostri a Geometriko!
La sfida è stata divertente ed appassionante per tutti! 
Stesse regole, stesse carte, stesse strategie: non c’è stata alcuna difficoltà ad integrare gli alunni dei due gradi di scuola, che anzi si sono sfidati con giusta competitività e grinta! 




Diamo i numeri - ancora!

Ebbene sì! Non il 19  maggio come anticipato nel post Diamo i numeri, ma il 26 maggio  si è conclusa l’avventura dei nostri alunni alla gara di giochi logici ideata dalla scuola Media Salvemini di San Sebastiano al Vesuvio , i cui momenti principali sono stati la fase selettiva, avvenuta il 24 febbraio  nelle 16 scuole aderenti, a cui hanno partecipato circa 500 alunni, e la finale, avvenuta il 6 maggio 2016, a cui hanno partecipato i migliori 8 studenti di ciascun istituto per un totale di  119 finalisti.


I finalisti dell'Ada Negri

Tanta soddisfazione alla premiazione dei partecipanti, avvenuta il 26 maggio in un clima di festa e allegria, perchè non solo sono stati premiati i primi 3 classificati fra tutti i partecipanti alla gara, ma anche  i migliori  alunni di ciascuna scuola!


I  nostri premiati:


Aurora de Roberto , Francesco Arboretto,  Giovanni  D’Alterio

giovedì 18 maggio 2017

"Lettori in gara"

E' arrivato il momento conclusivo del progetto di lettura svolto con l'associazione Minerva. 
Dopo il Premio Letterario Minerva "Letteratura per ragazzi" , la gara tra i lettori/giurati.

Ecco il resoconto: 

Il giorno 11 maggio presso la biblioteca comunale di Giugliano abbiamo partecipato alla sfida "Lettori in gara",  organizzata dall'associazione Minerva. Per noi è stata un'esperienza bellissima e sarebbe bello ripeterla in quanto la lettura suscita sempre nuove emozioni. Il libro che abbiamo letto è stato molto interessante e ci ha fatto riflettere su problematiche come il bullismo e la violenza sui minori. La gara è stata molto emozionante, ci siamo scontrati prima con la scuola media Impastato di Giugliano e poi per la finale con la scuola media Siani di Villaricca. Durante la gara tutti abbiamo partecipato con grande impegno e abbiamo meritatamente vinto il primo posto.

Gli alunni di "Lettori in gara" delle  classi 1I-2I-3L-3M-3N






martedì 11 aprile 2017

Mozzarellando

La 2° A, insieme ai professori del corso sta lavorando al progetto “Alimentazione consapevole”.
In una prima fase, gli alunni hanno concentrato la loro attenzione sulla ricerca di notizie sui principali piatti tipici della cucina napoletana e sulla realizzazione di un ricettario che prevede per ogni piatto anche la sua storia. 
Hanno imparato a calcolare i valori nutrizionali dei vari cibi, tra cui la regina dei latticini, “la mozzarella”. 
Inoltre hanno usufruito delle fonti multimediali per osservare i processi di lavorazione dei derivati del latte.
A compimento di questi studi, il giorno 5 aprile, hanno visitato il “Caseificio Principe” dove hanno osservato i vari processi della produzione della mozzarella sia per quanto riguarda la lavorazione di tipo industriale che per quella manuale.
Il Dottor L. Angelillo, tecnico dell’alimentazione, ha risposto alle domande poste dalla classe, chiarendo ulteriori dubbi e soddisfacendo con professionalità mista a simpatia tutte le curiosità degli alunni e dei docenti. 
Il caseificio è molto attrezzato e alla fine della visita gli alunni hanno degustato dei bocconcini di mozzarella, gentilmente offerti dal proprietario.
Per i ragazzi è stata una bellissima esperienza:  hanno arricchito le loro conoscenze sulla produzione di questo prodotto noto ed invidiato in tutto il mondo e hanno anche avuto la possibilità di incontrare e confrontarsi con varie figure professionali, dal dottore tecnico dell'alimentazione, agli  operai responsabili  dei vari processi della lavorazione e produzione della mozzarella fino agli addetti alla vendita.


La classe II A



lunedì 10 aprile 2017

Teatro San Carlo

Pochi giorni fa,  la mia classe e altre cinque della scuola,  sono state  al teatro San Carlo. 
Sapevo che non mi sarei annoiata,  adoro la musica e in quel teatro è stata orchestrata e cantata tantissima  musica. 
È il  teatro più antico di tutta l'Europa settecentesca. 
Vivo a Napoli eppure non c'ero mai stata. 
Appena siamo arrivati non siamo entrati subito siamo andati vicino al mare per fare uno spuntino. Facevamo foto a raffica! Mentre camminavamo era un continuo via vai di gente che ci chiedeva di comprare. Anche all'ingresso del teatro. Veramente fastidiosi. Ho detto più no giovedì scorso che in tutta la mia vita. 
Quando siamo entrati sono rimasta con una faccia simile a quella dell’Urlo di Van Gogh. Ero un pò spaesata e mi sentivo piccola in quell’edificio che mi sembrava un palazzo reale: le pareti  color panna e le porte decorate in oro. Uno splendore. 
C'era una sala con delle statue di  compositori. Mi sono soffermata sulla statua di Domenico Cimarosa e ho fatto una foto buffa:  cercavo di prendergli la mano. Era un sogno. Pianoforti ovunque. Vecchissimi. 
Finalmente siamo entrati nel cuore del  teatro. Lo stupore è stato gigantesco. Un miscuglio di colori. Rosso e Oro. Mille posti come minimo. Ovunque mi girassi  vedevo sedie. 
Il soffitto è decorato con un quadro bellissimo. 
La guida ha cominciato a parlare e ci ha detto un mucchio di cose interessanti. 
Ci ha raccontato la storia del San Carlo. Il teatro è stato costruito per volontà del re Carlo lll di Borbone, inaugurato il giorno del suo onomastico. La sera prima dell'inaugurazione l'architetto si rese conto che non c'era un ingresso per il Re e cosí in una sola notte riuscirono a costruire un passaggio segreto. 
La guida ci ha detto che prima a teatro si mangiava, si beveva e si giocava perfino a carte. Mozart, entrando nel teatro,  disse che era il  più bello del mondo e che Napoli era la città che canta e che incanta, ma che i Napoletani erano (e sono) troppo rumorosi. Domenico Barbaria nell’800 pensò bene di far creare una sala per giocare a carte ed ebbe veramente molto successo. Anche Riccardo Muti ama il nostro teatro, dice che l'acustica  è fenomenale. 

Il palco reale è bellissimo:  è sormontato da una corona. Finché il re non applaudiva nessuno poteva farlo  e per guardare il re, il suo avvio all’applauso, nei palchi  ci sono degli specchi  inclinati in modo tale da poter guardare le azioni del re. Capitava anche che il re si addormentasse durante gli spettacoli, in quel caso si doveva aspettare che si svegliasse per applaudire. 
E ora le cose ancora più curiose. 
Il teatro é attivo adesso anche d'estate e  sotto le sedie c'é l'aria condizionata. 
Il San Carlo ha un orologio che funziona perfettamente: il braccio di  una statua dorata  indica  l'ora, ma a  girare non é mica la statua!  E’ il quadrante!
Ancora adesso l'orario é preciso e perfetto. 
C'era un grande stemma sul soffitto con tutti i simboli della famiglia dei Borbone, ma i Savoia li coprirono, però . durante un terremoto cadde proprio  la croce bianca dallo stemma sabaudo. Il palco, secondo  le parole della guida,  dovrebbe essere più grande almeno tre volte la sala principale. Ma non lo saprò finché non ci andrò per vedere un'opera:   non hanno aperto il sipario e il palco è rimasto un segreto.  Mi è rimasta una grande curiosità inappagata. Un’altra  cosa di cui mi lamento riguardo questa gita scolastica veramente molto bella e divertente è che siamo stati dentro il teatro per pochissimo tempo.
Mi sono resa conto  che vivo in una splendida città e voglio visitarla e vederla tutta. 
E’ una vergogna non conoscere la città dove si vive.
Viva la pizza e Napoli!

Sara Anzalone, III E

martedì 28 marzo 2017

Incontro con la Polizia di Stato

Il 27 marzo  i ragazzi delle classi prime hanno incontrato il IV reparto mobile della Polizia di Stato.




E’ stato mostrato  un filmato attraverso il quale gli alunni hanno potuto osservare  le situazioni di emergenza verso cui la squadra è chiamata ad intervenire sul territorio nazionale.





Alla visione del documentario è seguito un dibattito, ricco di interventi pertinenti,  che ha pienamente coinvolto i ragazzi.
Successivamente si sono tenute delle simulazioni negli spazi esterni della scuola:  gli alunni hanno osservato dal vivo   gli  strumenti  in dotazione alla squadra e hanno simulato situazioni reali. 






 Un’altra occasione di crescita e di formazione nell’ambito dell’educazione alla legalità.

lunedì 20 marzo 2017

II Torneo Nazionale di Geometriko

Se nell’a.s. 2015/2016 il Torneo Geometriko aveva fatto capolino nella nostra scuola come un’ardita sperimentazione, quest’anno è stato riproposto  come consolidata realtà.
Parlano i numeri: l'anno scorso hanno partecipato 10 classi seconde e terze,  circa 200 alunni; quest'anno il gioco ha coinvolto 23 classi e  ben 500 alunni!

Ma cosa è Geometriko? 
E' un  gioco didattico basato sulla Teoria Gerarchica dei Quadrilateri ideato dal prof. Leonardo Tortorelli,  che appassiona e coinvolge gli studenti -  fornendo loro strumenti per sviluppare le competenze geometriche e potenziare le abilità visuo-spaziali.
Per gli insegnanti  è uno mezzo accattivante  per  veicolare contenuti altrimenti noiosi.

Il Torneo Geometriko  è una gara articolata in fasi:  tornei di classe,  tornei di Istituto, fase regionale.
I campioni di Istituto e i primi classificati ai tornei regionali  sono ammessi alla fase successiva, ovvero alla  finale nazionale, articolata in semifinale, finale e finalissima nazionale,  che si svolgerà con il patrocinio della Regione Puglia  a Uggiano, vicino Otranto.

A febbraio si sono disputate le finali d’istituto:  20 ragazzi, i più bravi a superare sia la selezione nella propria classe che le durissime semifinali d’istituto, si sono contesi il titolo di campione d’Istituto e il diritto di accedere alla fase regionale.  


Al termine di un’animata finalissima a 4, l’ha spuntata D’Abbrunzo Francesco di III N, quasi incredulo e visibilmente emozionato all’idea di poter andare di diritto in Puglia per le finali.




In seconda e terza posizione  si sono classificati  Cacciapuoti Gabriele di II O e Botta Syria di III O. 

Per entrambi, la possibilità di aggiudicarsi l’unico altro posto disponibile  per la finale nazionale si è concretizzata pochi giorni fa, quando nella sede di Villaricca del Liceo Pluricomprensivo Cartesio si sono disputate le gare regionali, organizzate e arbitrate dalla Coordinatrice Regionale per la Campania, prof.ssa Raffaella Pirozzi. 



I nostri si sono comportati benissimo: Gabriele ha sfiorato la finalissima classificandosi secondo al suo tavolo; Syria ha superato la selezione del primo tavolo e ha potuto disputare la finalissima contro altre tre concorrenti: una sfida leale e coinvolgente che l’ha vista alla fine guadagnare un bellissimo secondo posto, nonchè, grazie ad un ripescaggio, anche il brivido di partecipare alla finale nazionale. 



Ora aspettiamo gli esiti della gara nazionale. Tifiamo tutti per  per Francesco e Syria!


Ecco le foto di tutti i vincitori dei tornei di classe e di isti:







Per altre informazioni sul II Torneo Nazionale di Geometrico cliccare QUI










sabato 11 marzo 2017

Incontro con l'Arma dei Carabinieri.

Dal 2010 è operativo presso la stazione dei carabinieri di Villaricca un programma di educazione alla legalità che vede i militi “in azione” nelle scuole  - e anche in altri centri di aggregazione -  non in funzione “repressiva”, ma come formatori. 
In questa ottica si è svolto l’incontro tra il maresciallo Salvatore Salvati e i ragazzi delle classi II e III della nostra scuola.  


La collaborazione tra la scuola e l’ Arma dei carabinieri è un emblematico  esempio di  sinergia tra istituzioni per  lo sviluppo della cultura  della legalità e della  buona convivenza.

 “Per un controllo fermammo un’autovettura. Conducente e passeggeri indossavano tutti la cintura di sicurezza – racconta il maresciallo Salvati – Dal finestrino posteriore si sporse un ragazzino e mi salutò, dicendomi: ”Ciao maresciallo. Hai visto? Sono stato io a convincere mamma e papà a mettere la cintura.

L’interesse mostrato dai ragazzi, come dimostrano le seguenti impressioni, spinge a fare sempre di più. 


Durante l' incontro con il maresciallo Salvati  abbiamo affrontato diversi argomenti tra cui  il bullismo, la droga ed il pericoli che corriamo in rete. Sin dall' inizio ci è sembrato una persona molto determinata che sa interagire molto bene con i ragazzi,  facendoci capire cose importanti con leggerezza. Ci ha raccontato quando in caserma una madre andò a denunciare un episodio di bullismo, perchè il figlio da  alcunei settimane inventava scuse per non andare a calcetto perchè i suoi amici lo prendevano in giro e non gli passavano la palla solo perchè  non indossava vestiti firmati. Quando ci ha parlato di questo episodio siamo stati travolti dalle emozioni: tenerezza, perchè comprendevamo lo  stato d'animo del ragazzo ma  nello stesso tempo anche ammirazione, perchè ha avuto il coraggio di parlare alla madre.
Abbiamo imparato cose nuove, ad esempio non sapevamo  che per la legge i ragazzi con etá inferiore ai 14 anni non vengono puniti ma devono seguire dei corsi per capire di aver sbagliato e nei casi più gravi vengono allontanati dalle famiglie . 
È stato un incontro molto bello che ci servirá molto
La 3^A

E’ stato interessante ascoltare e informarsi su ciò che accade per strada. Il maresciallo ci ha anche dato dei consigli su come comportarci e ha detto che prima di fare qualsiasi cosa bisogna sempre riflettere e bisogna sempre dire la verità.  Maria Picaro II C


Il maresciallo ci fece  subito capire una cosa. Non ci avrebbe trattato come dei bambini, ma da ragazzi quali siamo. Credo che anche lui in fondo volesse abbattere questa barriera e parlare di alcuni argomenti  in modo diretto. A  parer mio giustamente, perché nonostante la nostra giovane età siamo comunque consapevoli di quello che succede intorno a noi. 
A volte sembra che "i grandi" vogliano farci crescere in una sfera di vetro, senza farci affrontare la realtà, eppure è una cosa senza senso. Il maresciallo cominciò subito dicendo che avremmo parlato del bullismo, del cyber bullismo e delle sostanze stupefacenti. Il discorso sul bullismo è stato  molto serio, non il classico: Non fate queste cose.
No,  di divieti sterili ne avevamo abbastanza. Addirittura facemmo anche un esempio piuttosto esauriente su quelli che sono i ruoli del bullo, della vittima e degli spettatori e sulle conseguenze legali e psicologiche su ognuno di questi personaggi. 
La vittima ad esempio, sentendosi sempre più esclusa e derisa  dagli spettatori potrebbe diventare un emarginato o addirittura  cadere in depressione. 


Dopodiché abbiamo parlato di un argomento a mio avviso più interessante: il cyber bullismo. La sala si fece più calda, più attenta, più tesa. Credo che un po' tutti i ragazzi si siano rispecchiati nelle parole del maresciallo,  perché ormai tutti viviamo in un mondo dove i ragazzi passano la maggior parte del loro tempo sul cellulare, senza pensare al mondo esterno, e se provi solamente ad andare controcorrente vieni bollato come "stupido".
Mi é piaciuto davvero molto quest'incontro, spero che ci siano altre incontri  simili in futuro per gli altri ragazzi,  perché   sono argomenti e problemi REALI che vanno affrontati senza peli sulla lingua. Leonardo Russo III E

Abbiamo parlato del bullismo, un argomento che tocca da vicino molti ragazzi tra cui uno dei miei più cari amici. Ho pensato a quanto le persone agiscano senza pensare, senza dare importanza a ciò che provano gli altri. Insomma il gioco è bello quando tutti ridono. Ci ha spiegato, con delle scenette che ha fatto con dei ragazzi, che chi guarda e non interviene  è complice. Ci ha detto di pensare sempre con la nostra testa di non lasciarci mai influenzare dagli altri e se c'è qualcosa che secondo noi non è giusta è giusto rivolgersi a degli adulti. Mi ha comunicato in quel momento il mio motto. Pensare sempre con la propria testa e non farsi cambiare dagli altri perché ognuno di noi è unico e irripetibile e non deve diventare qualcun'altro a causa del gruppo. 
Conosco le problematiche relative alla  maggior parte delle  cose di cui ha parlato il maresciallo,  ma é stato bello ugualmente perché fermarsi a riflettere aiuta a crescere,  e anche se sono cose di cui ho discusso molte volte mi ha fatto piacere rifletterci su  ancora. 
Sara Anzalone III E


Un'altra cosa che ci ha raccontato il maresciallo e che mi ha stupito   è che se per esempio da giovani si fa qualcosa di sbagliato questo incide sul futuro. Matteo Navarra II C

Guardando il capo dei carabinieri, non so nemmeno io il perché ma mi sentivo al sicuro con lui, Forse era per la divisa che indossava, boh.
Iniziato ľ evento il Maresciallo ha iniziato a parlare di bullismo, un argomento molto delicato ma lui é riuscito a farci capire, anche attraverso una scenetta, che é una cosa sbagliatissima e che dai sedici anni in poi si puó essere puniti anche con la GALERA.
Abbiamo parlato della pedofilia...questo é un argomento che mi incuriosisce ma allo stesso tempo mi spaventa, ed é molto facile diventare vittima (pure con i Social Network).
In conclusione sono stato molto ma molto contento di partecipare a questo incontro e se in futuro alle scuole superiori ricapiterà non esiteró a farmi avanti.
Andrea Bavaro III E

Mentre parlava  il maresciallo mi sono appassionato a ciò che diceva, sia per come si esprimeva, sia per la sua gentilezza verso gli alunni.
Mi ha colpito molto quando ci ha parlato del cyber bullismo perché non mi sarei mai spettato che una cosa  all’apparenza banale potesse scatenare un putiferio.
Domenico Cante II C



giovedì 9 marzo 2017

Diamo i numeri

Nella scuola  media Ada Negri  si danno i numeri! 
Tranquilli, nessuno – ancora – è impazzito davvero. 

La scuola  partecipa alla III edizione del concorso “Diamo i numeri” -  una sfida incentrata su giochi e quesiti  logici e matematici  - ideato dalla S. S. di I grado Salvemini di San Sebastiano al Vesuvio.
Il concorso, riservato alle classi III delle scuole della provincia di Napoli,  ha previsto una selezione interna che permetterà ad 8 alunni che hanno ottenuto il miglior punteggio  di partecipare alla sfida finale .  
Il  21 febbraio  ben 128 alunni delle sezioni A, C, D, E, F, G, H, I e N hanno messo alla prova neuroni e pazienza per risolvere  20 item -  alcuni dei quali difficilissimi – che sono stati scelti dagli organizzatori per la prima qualificazione. 



Tripla difficoltà per i  ragazzi, che  sono stati raggruppati nelle aule secondo l’ordine alfabetico di tutti i partecipanti e non per classe,  e che in nessun modo hanno potuto contare sul buon cuore dei docenti, in quanto  durante lo svolgimento del test la supervisione  non è stata affidata a insegnanti di matematica  ma a docenti di altre discipline. 

Alla finale che si svolgerà il 19 maggio  presso la  Salvemini di San Sebastiano, saranno in gara  per l’Ada Negri tre ragazze e cinque ragazzi, per i quali già da adesso facciamo un tifo sfegatato. 
Ecco i nomi e i volti. 

Arboretto Francesco III N, Arcidiacono Michele III I, D’Alterio Giovanni III C, De Roberto Aurora III C, Di Cola Marcella III A, Di Nardo Carmine III C, Mallardo Alessandro III C, Migliaccio Alessandra III C. 







martedì 21 febbraio 2017

Incontro con il nonno Carlo D'Abbrunzo: testimone di guerra e fascismo.




L'idea  di farci incontrare il nonno di un nostro amico è stata davvero molto utile per capire come è stata dura l'esperienza della Seconda guerra mondiale  per chi viveva a Villaricca o a Giugliano e aveva la nostra età.


Noi ragazzi delle terze,  per incontrare il nonno del nostro compagno ci siamo preparati con impegno, abbiamo pensato a delle domande da fargli e abbiamo ascoltato con piacere ciò che ci ha detto. 



Ci ha raccontato ad esempio che cominciò a lavorare a tredici anni, che per andare a lavoro, alla Mostra d'Oltremare,  prendeva il tram da solo. Ci ha raccontato della paura dei tedeschi, dei bombardamenti, della povertà delle famiglie, della crudeltà della guerra e particolarmente del fatto che per un tedesco ucciso in zona catturarono più di una decina di italiani che fucilarono in piazza Annunziata a Giugliano sotto gli occhi terrorizzati dei familiari e dei presenti, lasciando i cadaveri privi di sepoltura per tutto il giorno.
Mi ha stupito che il nonno ricordasse tutti i particolari di ciò che era successo e che sia riuscito a coinvolgere noi ragazzi con il suo racconto. 
Per me e per i miei compagni è stata una bellissima esperienza.

Giulia Biello, III N


Carlo D'Abbrunzo, classe 1927


Stele commemorativa dei XIII Martiri dell'eccidio di Piazza Annunziata a Giugliano


giovedì 2 febbraio 2017

Palazzo Montecitorio: visita d'istruzione.

Visitare le sedi del Parlamento  è occasione preziosa e rara: ciascun istituto scolastico può richiedere appuntamento per un solo gruppo di studenti nel corso dell'anno scolastico.
Per l'anno scolastico 2016/17 è stata accettata la richiesta di visita di Palazzo Montecitorio.
Il 19 gennaio 2017  il gruppo dell'Ada Negri, costituito da "rappresentanti" delle classi terze, ha avuto modo di addentrarsi nelle stanze e nei saloni della sede della Camera dei Deputati.


Il resoconto dell'esperienza nelle parole dei ragazzi.


Era novembre quando la prof ci parlò di questa visita di istruzione, ma noi, o almeno io, non le diedi molto peso. Poi a dicembre la prof ci disse che se avessimo voluto partecipare, avremmo dovuto  fare una ricerca, e i più meritevoli sarebbero stati scelti per rappresentare la scuola. Decisi di provarci e andai  anche bene, perché  fui scelta per andare a Montecitorio. Ero entusiasta. Il giorno prima della partenza è stato "Ansia":   mia mamma che  dice che devo chiamarla spesso, che devo farle sapere tutto, poi la paura di dimenticare qualcosa... insomma  dire che ho dormito la notte precedente la visita è una barzelletta.

Una volta arrivati a Roma sono rimasta un po' sorpresa da questa città sia perché è la capitale , ma anche per il fatto che stando lì pensavo che mi sarebbe mancata Napoli ma, scesi dal pullman mi sono resa conto che tanto diversa da Napoli non era, a parte il fatto che non si sentiva né l’ odore di frittura né c’era l’ ombra delle bancarelle nei vicoli. Davanti a Montecitorio subito ho pensato alla televisione e a tutte le volte che avevo visto quella facciata al telegiornale. 

L'edificio affaccia da un lato su piazza del Parlamento e dall'altro su piazza Monte Citorio. Ci siamo fermati davanti alla  grande facciata con tanti gradini che portano  ad un maestoso portone, solo che l'entrata dell'edificio non era quella. Di fianco alla scalinata, c'è una piccola porticina dove ci aspettava la guida, che si è presentata a tutti.

La guida  mi ha dato l’ idea di una poliziotta per il suo modo di vestire.

Per motivi di sicurezza è stato necessario il controllo con il metal-detector, e inoltre abbiamo dovuto consegnare tutti i telefoni;  mi sono apparse eccessive le misure di controllo previste.

La guida ha  spiegato la storia del Palazzo  illustrandoci le differenze architettoniche dei vari periodi storici in cui è stato realizzato spiegandoci anche le differenza fra i vari stili.
L'edificio è di   tre piani: su ognuno di essi vi sono  vari uffici, ma quelli più importanti sono sul secondo; oltre a  varie sale stampe, c'è  l'entrata dell'aula legislativa e le finestre s'affacciano sul cortile d'onore, dove c'è  la fontana. Siccome è un luogo importante, la visita è stata più che silenziosa, anche se la guida cercava di farci partecipare alla spiegazione.

Andiamo a vedere il corridoio, all'inizio mi sono detta "un corridoio, anche io lo tengo a casa, che sarà mai", non era come il corridoio che ognuno ha a casa, è  diverso, lunghissimo e larghissimo, con il pavimento rivestito da un tappeto rosso, mi sembrava di stare in un castello. Questo corridoio viene chiamato "Transatlantico", perché è caratterizzato da arredi che ricordano  le navi, infatti sul soffitto non c'erano lampadari ma delle plafoniere. Mi ha dato proprio la sensazione di tranquillità. Ai lati del salone ci sono delle camere, tra cui una chiamata "camera verde", perché ci sono dei lampadari verdi: è una sala lettura. Nel palazzo c'è addirittura l'infermeria!

Le stanze che più mi sono piaciute sono state quelle della Lupa, dove si trova la statua di una Lupa che allatta Romolo e Remo, e soprattutto la stanza delle donne: alle pareti ci sono  quadri delle presidentesse, e su una  parete ci sono  degli specchi, con scritto sotto "Presidentessa" o "Presidente". E'una cosa molto carina, che fa pensare che ognuno di noi, studiando, potrebbe diventare il prossimo presidente della Camera.

Successivamente ci hanno portato nella Camera dei Deputati e fatti sedere sulle tribune. La Camera  e' un ramo del Parlamento, l'altro ramo e' il Senato. Camera e Senato legiferano e approvano le leggi; la sede del Senato è a  palazzo Madama.

Il momento che non dimenticherò mai della visita è stato quando siamo entrati  nella Camera dei Deputati. Nonostante  fosse così grande, mi sentivo oppressa. Mi guardavo attorno un po’spaesata, e i colori scuri del legno mi facevano sentire come se avessi un  fiato sul collo. D’improvviso però è cambiato tutto. Il mio sguardo è andato verso l’alto e quelle sensazioni cupe immediatamente sono sparite. Mi sembrava di stare  in una serra,  per  quelle vetrate ad effetto giardino incantato. Nella mia mente in quel momento ero una farfalla e pian piano andavo sempre più in alto, liberandomi nel cielo. I miei pensieri sono stati  però interrotti dal parlare della guida, la quale spiegava proprio che le decorazioni del soffitto in vetro erano in stile liberty; davvero buffo eh? Liberty. Era  lo stile di  come mi sentivo io: libera!

Della visita a Palazzo Montecitorio sono pochi i momenti che veramente porterò dentro di me. Pochi non perché non mi sia piaciuto,anzi ringrazio per l’opportunità che mi è stata concessa, ma perché di momenti belli ce ne sono stati così tanti che ho dovuto fare un accurato esame per selezionare le cose davvero importanti. 



(Contributi di Michele Vaccaro III F, Chiara Maisto III F, Raffaella Pezzella III F, Francesca Astuccia III E, Vincenzo Paolone III E, Sara Liccardo III E, Aurora De Roberto III C)


Chi vuole avere un'idea visiva di ciò che riserva Palazzo Montecitorio, può "accontentarsi" della visita virtuale, cliccando sul seguente link.

Visita virtuale della Camera dei Deputati