Pochi giorni fa, la mia classe e altre cinque della scuola, sono state al teatro San Carlo.
Sapevo che non mi sarei annoiata, adoro la musica e in quel teatro è stata orchestrata e cantata tantissima musica.
È il teatro più antico di tutta l'Europa settecentesca.
Vivo a Napoli eppure non c'ero mai stata.
Appena siamo arrivati non siamo entrati subito siamo andati vicino al mare per fare uno spuntino. Facevamo foto a raffica! Mentre camminavamo era un continuo via vai di gente che ci chiedeva di comprare. Anche all'ingresso del teatro. Veramente fastidiosi. Ho detto più no giovedì scorso che in tutta la mia vita.
Quando siamo entrati sono rimasta con una faccia simile a quella dell’Urlo di Van Gogh. Ero un pò spaesata e mi sentivo piccola in quell’edificio che mi sembrava un palazzo reale: le pareti color panna e le porte decorate in oro. Uno splendore.
C'era una sala con delle statue di compositori. Mi sono soffermata sulla statua di Domenico Cimarosa e ho fatto una foto buffa: cercavo di prendergli la mano. Era un sogno. Pianoforti ovunque. Vecchissimi.
Finalmente siamo entrati nel cuore del teatro. Lo stupore è stato gigantesco. Un miscuglio di colori. Rosso e Oro. Mille posti come minimo. Ovunque mi girassi vedevo sedie.
Il soffitto è decorato con un quadro bellissimo.
La guida ha cominciato a parlare e ci ha detto un mucchio di cose interessanti.
Ci ha raccontato la storia del San Carlo. Il teatro è stato costruito per volontà del re Carlo lll di Borbone, inaugurato il giorno del suo onomastico. La sera prima dell'inaugurazione l'architetto si rese conto che non c'era un ingresso per il Re e cosí in una sola notte riuscirono a costruire un passaggio segreto.
La guida ci ha detto che prima a teatro si mangiava, si beveva e si giocava perfino a carte. Mozart, entrando nel teatro, disse che era il più bello del mondo e che Napoli era la città che canta e che incanta, ma che i Napoletani erano (e sono) troppo rumorosi. Domenico Barbaria nell’800 pensò bene di far creare una sala per giocare a carte ed ebbe veramente molto successo. Anche Riccardo Muti ama il nostro teatro, dice che l'acustica è fenomenale.
Il palco reale è bellissimo: è sormontato da una corona. Finché il re non applaudiva nessuno poteva farlo e per guardare il re, il suo avvio all’applauso, nei palchi ci sono degli specchi inclinati in modo tale da poter guardare le azioni del re. Capitava anche che il re si addormentasse durante gli spettacoli, in quel caso si doveva aspettare che si svegliasse per applaudire.
E ora le cose ancora più curiose.
Il teatro é attivo adesso anche d'estate e sotto le sedie c'é l'aria condizionata.
Il San Carlo ha un orologio che funziona perfettamente: il braccio di una statua dorata indica l'ora, ma a girare non é mica la statua! E’ il quadrante!
Ancora adesso l'orario é preciso e perfetto.
C'era un grande stemma sul soffitto con tutti i simboli della famiglia dei Borbone, ma i Savoia li coprirono, però . durante un terremoto cadde proprio la croce bianca dallo stemma sabaudo. Il palco, secondo le parole della guida, dovrebbe essere più grande almeno tre volte la sala principale. Ma non lo saprò finché non ci andrò per vedere un'opera: non hanno aperto il sipario e il palco è rimasto un segreto. Mi è rimasta una grande curiosità inappagata. Un’altra cosa di cui mi lamento riguardo questa gita scolastica veramente molto bella e divertente è che siamo stati dentro il teatro per pochissimo tempo.
Mi sono resa conto che vivo in una splendida città e voglio visitarla e vederla tutta.
E’ una vergogna non conoscere la città dove si vive.
Viva la pizza e Napoli!
Sara Anzalone, III E
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